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31 dicembre 2005

Un anno di Fantastici quattro: DICEMBRE.

E’ tempo di bilanci, di scadenze, si pensa al futuro.

C’è incertezza: persino gli orsi hanno paura. I suricati invece no.

A Parigi, bruciano le periferie. Con mia sorpresa, è un calciatore a fare i commenti più intelligenti.

A Milano, si candida sindaco la Moratti (o qualcuna che le assomiglia).

In Svizzera, si processa il maiale.

Grazie al cardinale Grocholewski, apprendiamo un dettaglio della dottrina cattolica che era sfuggito a tutti: la Chiesa è a favore della bisessualità. I cervi dimostrano che, in effetti, la bisessualità è una legge di natura.

Dopo un Angelus, ricordo a papa Ratzinger che la libertà religiosa è una libertà: quindi finisce dove iniziano le libertà altrui.

Scoppia la vicenda Val di Susa: non si capisce nulla, tranne che Pisanu ci tiene più ai poliziotti che ai cittadini. Fra tante voci, avanzo anch’io la mia modesta proposta.

In mezzo al caos del mondo, una cosa sola è sicura: il momento carino del venerdì. Fa di tutto: il moschettiere, il fattorino, il dio che danza.

Infine, porta il Natale.

Un anno di Fantastici quattro: NOVEMBRE.

Nicola conclude le meditazioni sulla morte notando che sarebbe meglio essere immortali. Infatti, l’immortalità si adatterebbe benissimo alla nostra strategia preferita: rimandare l’inizio delle cose a domani.

Rodolfo stronca l’ultimo film di Von Trier, loda l’ultimo film di Sokurov, consiglia ai cattolici di non rallegrarsi della conversione di Giuliano Ferrara.

Il momento carino del venerdì stende in auto Marcello Pera. Purtroppo, neanche il momento carino del venerdì riesce a salvare questo bambino dai politici internazionali.

Si vedono tacchini graziati, cammelli seduttori, maiali d’artista, galli eugenetici.

Filter accusa i cattolici, siccome si sentono sempre in missione per conto di Dio, di trascurare le cortesie minime verso le creature.

Intanto, Camilla Parker Bowles si aggiusta le mutande.

Un anno di Fantastici quattro: OTTOBRE.

Scoppia l’influenza aviaria, sparsa dagli uccelli. Il momento carino del venerdì si ammala e guarisce.

Lapo Elkann rischia di morire. I mercati si illudono per un attimo.

Filter apre l’angolo del maiale, una rubrica dedicata alle doti nascoste dei suini. Si inizia coi tuffi.

Nicola apre l’angolo allegro. Per cominciare, si chiede se Lucrezio avesse ragione a proposito della morte.

Rodolfo è deluso dal finale di Niente da nascondere.

Si intensifica l’offensiva clericale. Qualcuno arriva a dire che, anche se si è atei, è bene sottomettersi alla religione per il bene della società. Io noto che, guardando i fatti, alla società converrebbe di più se la religione non ci fosse. Ciò ci farebbe risparmiare anche molti quattrini.

Grande scoperta linguistica: Scnedoo una rcrceia dlela Cmabrigde Uinervtisy non irptmoa l’doinre dllee lretete di una plaora. Altra grande scoperta linguistica: fra eccomi qua e eccoti qua cambia il pronome, ma non solo.

Polemiche grosse su Cofferati che sgombera gli irregolari con la forza. A me sta bene.

Una foca è ancora lì che attende la sorpresa.

Un anno di Fantastici quattro: SETTEMBRE.

New Orleans è sommersa dalle acque. Fra le varie cause, mi colpisce molto (ma forse non dovrei) che il capo delle operazioni di soccorso fosse un incompetente assoluto.

Si tiene la Mostra del Cinema di Venezia. Filter vi dedica uno speciale fotografico dove, come al solito, spicca la nostra santa patrona. Le lettrici apprezzano molto Jeremy Irons e George Clooney.

A proposito di Clooney, Rodolfo recensisce il suo Good night, and good luck, la storia di Murrow, un giornalista degli anni cinquanta accusato di “fare politica”. Murrow vince la sua battaglia, ma l’idea che la politica debbano farla i politici, e i giornalisti limitarsi a registrare, non è certo defunta.

Coi primi freddi, i mandriani portano le bestie a valle.

Un po’ in ritardo, Filter mette in guardia le donne dalle cerette estive.

In Italia, ci sono polemiche sui PACS. Io osservo che non è certo lo Stato a decidere cosa è una famiglia e cosa non lo è.

Saputo di una zuffa alla famosa università di Bellomare, rifletto che essere generosi verso gli sconosciuti è più facile.

Appaiono bambini inquietanti, poliziotti da circo, lingue di gatto. Ma, soprattutto, debutta il grande amico di tutti: il momento carino del venerdì. A Baghdad, mostra subito di cosa è capace.

30 dicembre 2005

Un anno di Fantastici quattro: AGOSTO.

Siamo in ferie ma qualcosa si scrive. Esasperati dal Sudoku, proponiamo il Gaydar Game: si guardano le foto di 20 coppie di persone, e si deve capire quale delle due è gay. Il gioco è sempre in funzione (ho appena ottenuto un avvilente 45%).

Filter sfata un mito: quello che l’uomo è l’unico animale capace di annoiarsi (ci riesce anche il panda). Poi ne conferma un altro: quello che il telefonino riduce i tempi di reazione (almeno davanti ai tori).

Sul Sole 24 ore, un lettore segnala ai miscredenti il caso dello scienziato Carrel, il quale, ateo, si convertì davanti a un miracolo di Lourdes. A me ciò rammenta subito un passo del libro di Fantozzi. Poi il filosofo Ferraris sistema Carrel.

Nicola è visitato nel sonno da uno zio defunto che gli descrive l’aldilà.

Un anno di Fantastici quattro: LUGLIO.

Si assegna la sede delle Olimpiadi del 2012. Parigi è favoritissima. Ma vince Londra. La festa degli inglesi dura poco.

Comincia il secondo dialogo di Socrate, questa volta alle prese con un marinaio narratore. Prima delle vacanze, Nicola riesce a scrivere solo tre parti (1, 2, 3). A fine anno, ahinoi, attendiamo ancora le parti successive.

Filter mostra agli insegnanti precari perché non dovrebbero lamentarsi dell’Italia.

Condoleeza Rice si conferma una donna di carattere.

Una famiglia irachena tenta di imitare un quadro del Caravaggio.

A grande richiesta, abbandoniamo i commenti di Haloscan.

Scopriamo che l’Italia vista dalla luna assomiglia alla luna vista dall’Italia.

Rivalutiamo la lumaca che, a sorpresa, si dimostra un vettore velocissimo di trasferimento dei dati.

E poi ce ne andiamo in ferie.

Un anno di Fantastici quattro: GIUGNO.

Si tiene il referendum sulla fecondazione. Prima del voto, dico che mi accontenterei di un’affluenza sopra il 40%. Poi mi lamento che i politici, sostenendo che “la materia è troppo complessa”, invitino i cittadini a stare a casa: tutte le materie su cui si vota lo sono; il bello della democrazia è che, di fatto, sembra tollerare alti dosi di ignoranza dei votanti. Gli italiani, purtroppo, restano proprio a casa.

Nel frattempo, la Chiesa cattolica è sempre vittima di discriminazioni. La nostra santa patrona, invece, è sempre competitiva.

Poi vediamo Woody Allen come non l’avevamo mai visto. E Pikachu come non l’avevamo mai visto.

Nicola spiega perché il trend attuale di solito non continua.

Ci concediamo un poco di gossip: sul ministro Calderoli e sugli amori acrobatici di Tom Cruise e Katie Holmes.

Ci concediamo un poco di musica: Filter lancia la rubrica dei video del giorno. Il primo, trascinante, è dei Dschinghis Khan, la band tedesca che cercò di “fondere la storia dei popoli con la disco”. Il secondo, campestre, è di Tommy Sebach, “il re del pop danese degli anni settanta”. Se non li avete visti, non guardateli: creano dipendenza.

Un anno di Fantastici quattro: MAGGIO.

Si inaugura il memoriale dell’Olocausto a Berlino. Si dimostra adattissimo al parkour.

Paula Oliveira, una ragazza brasiliana, finalmente mette a punto un’espressione del viso con cui è a suo agio.

Entra Socrate. Siete abituati a vederlo parlare con gli allievi e coi colleghi filosofi. Nicola vi racconta i dialoghi, ben più interessanti, di Socrate con la gente comune. Nel primo dialogo, Socrate se la vede con un vivaista che vuole rifilargli un seme al prezzo di una pianta (1, 2, 3, 4, 5).

Filter avvia i grandi classici della natura. Subito polemiche se quelli siano tassi o no.

Il futuro di una persona è scritto sulla mano. Il presente di un paese è scritto sulla bandiera.

Rodolfo recensisce “La caduta”, il film sugli ultimi giorni di Hitler, apprezzando che Hitler non vi emerga “come un diavolo incarnato, o una creatura dello spazio dai poteri telepatici che controllava le menti dei tedeschi a distanza… Il male che Hitler ha fatto non è quello di un mostro, ma il solito, vecchio, caro, comunissimo male che fanno gli esseri umani.”

29 dicembre 2005

Un anno di Fantastici quattro: APRILE.

Muore Woytjla, si prepara il conclave. Filter prima pronostica Ivan Dias, poi fabbrica un suo candidato. Ma non c’è nulla da fare: vince Ratzinger. Il mondo nota la somiglianza inquietante con l’imperatore Palpatine.

Rodolfo pesca un bel pezzo di Stephen Vizinczey, che dice che “i lettori non amano essere soli nelle loro opinioni”. E che ciò dà potere ai critici e a chi sa farsi pubblicità. Come è vero. Poi Rodolfo scopre perché, dice lui, i libri di Minimum Fax non piacciono alle ragazze.

Io pesco un bel pezzo di Patrick O’Brian, dove dice che l’insegnamento può far bene agli allievi, ma certo non ai maestri.

Dati alla mano, tento di dimostrare che non è vero che “ogni scarrafone è bello a mamma sua”. Nei commenti, ormai perduti quanto il secondo libro della Poetica, nessuno mi dà retta. Morale: i miti sono duri a morire.

Le Scene di vita, che ora si occupano degli eventi mondiali, mostrano un episodio raro di religioni in conflitto unite in una causa: la repressione degli omosessuali.

Siccome ci piace discutere, ma anche andare sul concreto, Rodolfo svela agli uomini la regola segreta per capire se amano davvero una donna.

Poi scopriamo un servizio segreto di Google.

Nicola trova un collegamento fra Stendhal e le illusioni ottiche (chi altri poteva riuscirci?). Poi commette il peccato originale: introdurre gli animali su queste pagine. Come sapete, nei mesi successivi il blog si trasformerà in uno zoo (in uno zoog?).

E sono anche mesi che mi chiedo che vorrà dire questo poster.

Un anno di Fantastici quattro: MARZO.

Muore Nicola Calipari. Si dice ancora oggi che gli americani abbiano sparato apposta. La teoria alternativa è che il soldato che ha paura spara.

Con “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” iniziano le popolari recensioni cinematografiche di Rodolfo. Il quale si dimostra uno specialista della stroncatura peggiore: quella che tenta di salvare qualcosa, giusto per stroncare anche le recriminazioni. Però un film gli piace.

C’è l’otto marzo, e ci occupiamo di donne: io delle donne stupide (che piacciono di più), Filter dell’abbigliamento femminile, Nicola del perché le donne fanno meno carriera.

Si parla di AIDS: la mia teoria è che i preservativi riducano il rischio, e che la gente non sia portata alla castità. Banalità? Mica tanto.

Da bravi supereroi, segnaliamo l’ingresso dell’Uomo Ragno nella Bibbia.

Filter scopre una somiglianza impressionante fra il Ku Klux Klan e una confraternita spagnola.

Nicola scopre un sito dove, anche adesso, potete leggere la vostra posizione nella classifica della persone più ricche del mondo.

Irritato dall’elitismo di Alberto Arbasino, Filter cerca di mostrargli che si può scrivere più chiaro, anche a costo di perdite stilistiche. Ci sono poi polemiche interessantissime nei commenti, purtroppo scomparsi.

A Pasqua, rievochiamo anche noi la crocifissione di Gesù.

28 dicembre 2005

Un anno di Fantastici quattro: FEBBRAIO.

Delusi dalle prime statistiche di Shinystat, scopriamo con orrore di esserci affezionati ai nostri dodici lettori.

Si spara un po’ sulla famiglia: Rodolfo dice che, in realtà, i genitori non si preoccupano della felicità dei figli; io spiego che, non facessero figli, sarebbero più felici anche loro.

Si spara un po’ sulle tradizioni: Nicola spiega perché non funzionano in teoria; Filter ne mostra le conseguenze in pratica.

Si spara un po’ sul lavoro (Nicola).

Si spara un po’ su D’Alema e Ferrara (Rodolfo).

Filter si dedica alla riforma del linguaggio: svela il significato vero del connettivo “ma”, tenta di introdurre una parola nuova nella lingua italiana, propone una tecnica infallibile per smascherare il sessismo.

Quino e Steinberg ci fanno compagnia.

Infine, c’è tutto un dibattito nei commenti se questa sia arte o no; e un altro dibattito se questo sia o no un bel ragazzo. In seguito scopriremo che Haloscan cancella i commenti dopo tre mesi.

27 dicembre 2005

Un anno di Fantastici quattro: GENNAIO.

I Fantastici quattro nascono il primo gennaio del 2005, sfidando opposizioni familiari dure.

Parte la caccia ai lettori. Io chiudo le porte a quelli di sinistra. Poi a quelli di destra. Nicola provvede a quelli di centro.

Per tamponare la situazione, Filter lancia le Scene di Vita, una rubrica con foto di belle ragazze.

Nel frattempo, io coltivo la nicchia di lettori libertaria, recupero frasi immortali del Cinquecento, e interrogo il nostro economista sul perché dei saldi.

Rodolfo inizia le strisce: e vi nota con preoccupazione che gli anziani sono tutti diversi dall’anziano che progetta di essere.

Nicola si dedica ai consigli utili: ecco i dieci modi per liberarvi di un senso di colpa, i dieci modi per accorgervi che vi stanno nascondendo una malattia grave, i dieci motivi per non scegliere Dio come amico.

Irritato da un regalo ricevuto a Natale, Filter si improvvisa docente di scrittura per scrittori affermati: in un paragrafo di Baricco di 85 parole, ne scopre ben 27 di troppo.

Rodolfo, per non essere da meno in tema di letteratura, inizia i frammenti, dove spiega la differenza fra il lettore e il pugile.