08 luglio 2005

Gli attentati di Londra

Nelle intenzioni degli autori, gli attentati di ieri sarebbero contro Londra, la capitale della Gran Bretagna, e vorrebbero punire un governo che, invadendo l’Iraq, si sarebbe schierato contro l’Islam. Ma “Londra”, “capitale”, “Gran Bretagna”, “governo”, “Islam” sono tutte astrazioni. Gli inglesi dicono che Londra ha visto di peggio e sopporterà anche questi attentati. Essendo una città, come potrebbe essere altrimenti?

Una città potete bombardarla, o raderla al suolo e ricostruirla, come accadde dopo l’incendio del 1666, ed è ancora Londra. Le città non muoiono. Solo le persone muoiono. “Londra”, “l’occidente”, “la democrazia” non li danneggerete con le bombe più di quanto possiate stendere le gambe su un letto platonico. Le vittime saranno invece cinquanta persone di cui, fra qualche tempo, si ricorderanno solo i parenti. Da questo punto di vista, c’è poca differenza fra un clamoroso attentato a Londra e quelli che accadono in Iraq senza entrare nei telegiornali. L’occidente andrà avanti, la Gran Bretagna anche, e il governo inglese, semmai, avrà qualche vantaggio politico.

Altre considerazioni.

1) Ci dicono che quella al terrorismo è una guerra di tipo nuovo. Bene, ne sono convinta. Però, dopo l’11 settembre, il governo americano ha reagito con un attacco vecchio stile all’Afghanistan, che è stato un successo, ma non ha ottenuto granché contro i terroristi, che erano fuggiti prima. Insoddisfatto, il governo americano ha fatto un’altra guerra vecchio stile contro l’Iraq, ottenendo come unico risultato l’eliminazione di un dittatore all’antica. Nel frattempo, i terroristi continuano i loro attentati in Europa. Forse, con “guerra di tipo nuovo”, intendono una partita dove uno gioca a calcio e l’altro a pallacanestro.

2) Si sente sempre parlare di scudi spaziali, soldati robot, aerei invisibili ed altre supertecnologie militari. Tutta roba da guerra convenzionale, che costerà decine di miliardi in ricerca. Perché nessuno parla di investire per proteggere i trasporti? Che so, supertecnologie per rilevare gli esplosivi agli ingressi delle metropolitane?

3) Qualcuno chiede se per sconfiggere il terrorismo non dovremmo sacrificare le nostre libertà. La domanda ha qualcosa di peloso, come se la nostra pretesa di essere liberi fosse un po’ superba. Gli americani hanno già limitato le libertà civili, con il Patriot Act. Se andate negli Stati Uniti, rischiate che qualcuno vi arresti senza mandato di cattura e vi tenga in carcere senza lasciarvi telefonare a un avvocato. Ditemi i nomi dei terroristi importanti che gli Stati Uniti hanno catturato.

4) Siccome il terrorismo lavora per astrazioni, mi attendo reazioni politiche basate sulle associazioni di idee. Per esempio: giro di vite sui clandestini.

5) Tony Blair ha detto che “la maggioranza dei musulmani è gente rispettabile”. Non si è sprecato molto. Dato che i musulmani in Europa sono circa 20 milioni, a sentire Blair ci potrebbero essere quasi dieci milioni di musulmani pericolosi.

6) Invece, è chiaro che quasi nessun musulmano europeo collabora col terrorismo. Ci saranno simpatizzanti, come anni fa li avevano le Brigate Rosse in Italia. Ma non è credibile che i terroristi abbiano ramificazioni grosse nelle nostre città. Per fare attentati come quello di Londra, con esplosivi tradizionali da portare su linee di trasporto dove può salire chiunque, ci vogliono poche persone, poca organizzazione, poco denaro. Quello di Madrid, fatto mettendo zainetti sui treni, era simile. Ebbene, con venti milioni di musulmani in Europa, di questi attentati ne abbiamo avuti due in due anni. Se i giovani delle moschee facessero la fila per entrare in Al Qaeda, o le famiglie musulmane nascondessero i terroristi nelle cantine, di attentati potrebbero farne uno alla settimana.

7) Credo poco anche alla famosa storia della rete di Al Qaeda. Una rete ha costi di coordinamento, per trasmettere le informazioni, verificare le persone, muovere le armi, che hanno senso solo se l’attività è estesa. A che serve una rete per un attentato all’anno? Un piccolo gruppo è una soluzione più efficiente. Tutti i presunti militanti di Al Qaeda in Europa si sono poi rivelati fabbricanti di passaporti falsi o imam poco attenti a ciò che dicono. La storia della rete mi sembra un modo di dipingere il nemico come inafferrabile e fantomatico, tanto per alleggerire le responsabilità di chi dovrebbe arrestarlo. Gli spagnoli riuscirono a scoprire gli attentatori di Madrid, ma non li presero vivi. Ora spero solo che gli inglesi facciano di meglio con chi ha messo le bombe a Londra.

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