23 dicembre 2005

Il momento carino del venerdì

A Natale, il momento carino del venerdì fa Babbo Natale: affitta le renne, attacca la slitta, indossa l’abito, si mette una barba e, in una notte, visita tutti i bambini del mondo. Non è un lavoro facile. Una volta una renna si azzoppa. Una volta c’è un indirizzo sbagliato. E, ogni anno, c’è il “Christmas divide”: il grande fossato tra i bambini ricchi e i bambini poveri.

I bambini ricchi abitano in case ricche con camino. Il momento carino del venerdì posteggia sul tetto, crea i regali richiesti, si tuffa nel camino con tutto il sacco. Atterrato, sistema i doni sotto un albero luccicante. Nulla l’ostacola. Al massimo, trova in piedi un papà ricco: un signore in veste da camera che gli offre un whiskino e vuole intrattenerlo sul golf. O una mamma ricca: una bella signora in camiciola di seta che comincia ad avvicinarsi un po’ troppo.

I bambini poveri, invece, abitano in case povere senza camino. Perciò, il momento carino del venerdì deve suonare all’ingresso: dove, lo sa, troverà i genitori poveri.

Il momento carino del venerdì ce la mette tutta: si spazzola l’abito, si pulisce la barba, si rinfresca l’alito, incrocia le dita. E pigia il campanello. Nessuno risponde. Pigia ancora. Il problema è che i genitori poveri, siccome sono poveri, pensano da poveri: credono che i regali siano cose da ricchi. “Regali? Hai già tutto ciò che ti serve”, “Regali? Cos’è? Ti è mai mancato da mangiare?”, “Taci, scimunito!”, dicono ai bambini che, stando sul vago, accennano al Natale che arriva.

Mentre il momento carino del venerdì pensa a tutto ciò, la porta si apre un poco. Ecco! Il genitore povero! Nel buio, sopra la catenella, appaiono i suoi occhi cisposi.

“Ho, ho, ho!”, dice il momento carino del venerdì, cercando il suo sorriso migliore. “Ha, ha, ha!”, dice, “sono il mom…, ehm, sono Babbo Nat…”.

SBAM!”: il genitore povero chiude la porta.

Paziente, il momento carino del venerdì torna a suonare. Poi suona ancora. Dice frasi rassicuranti attraverso la porta. Bussa sul legno un motivetto allegro. Nulla: è chiaro che il genitore povero è ormai rintanato come una talpa. Stizzito, il momento carino del venerdì si toglie il cappello. Lo butta per terra. Decide di andarsene. Raggiunge la slitta. Accarezza le renne. Si guarda indietro. Pensa al bambino povero che, senza colpa, abita nella casa povera coi genitori poveri.

“Il momento carino del venerdì”, dice il bambino povero alla finestra, “dove sarà? E’ già mezzanotte!”.

“Il momento carino del venerdì”, dice papa Benedetto XVI, “l’amico del nuovo paganezimo! Il campione dei regali coztozi! A Natale, portate zemmai un zorrizo, un aiuto, un zemplice gezto! Prendete ezempio da me! Io frequento gente che non accetta mai regali coztozi! E, zul cappello, metto zolo un’indizpenzabile ztola di ermellino!”.

Ssssssssssst! Zitto, papa! Sì, è il momento carino del venerdì! Sul tetto. Con le renne. Mancando un camino, ora azzarderà l’ingresso dalla finestra. Certo, è rischioso. Ecco. Si cala. Attento! Oddio! No! Oh! Non posso guardare! Ah!

E’ entrato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sarà certo l'oscurantismo di Ratzinger a fermare il momento carino del venerdì! Auguri. A voi (e al momento carino del venerdì).

Anonimo ha detto...

Ci puoi contare! Rispondo io perché Filter per un po' ce lo siamo giocato. Tanti auguri, e a presto.