06 luglio 2005

Dialogo fra Socrate e un marinaio (Parte 1)

SOCRATE: Ehi, marinaio! Marinaio!

MARINAIO: Dici a me, straniero?

SOCRATE: Dico a te, aspettami! Ti devo parlare.

MARINAIO: Mi vuoi parlare?

SOCRATE: Sì, marinaio.

MARINAIO: Ti conosco, straniero? Mi sembra di ricordare il tuo volto.

SOCRATE: Devi avermi visto, marinaio, alla locanda fenicia, dove eri poco fa anche tu. Io sedevo all’altro capo della stanza, a tavola con Apollonio. Proprio lui mi parlò di te.

MARINAIO: Apollonio l’armatore?

SOCRATE: Sì, lui. Mi disse: guarda, quello è l’uomo che ti serve.

MARINAIO: Davvero?

SOCRATE: Sì, e già ero in piedi per chiederti di unirti a noi perché potessi interrogarti, quando anche tu, avendo pagato il locandiere, ti alzasti, e uscisti senza avvederti di me.

MARINAIO: Mi dispiace, straniero.

SOCRATE: Ti chiamai più volte, ma non sentivi. Come vedi, sono vecchio: ho tentato di inseguirti ma il tuo passo è troppo svelto per me. Credevo mi fossi ormai sfuggito quando qualcosa, non so se un dio benevolo o una folata di vento, ti ha portato la mia voce.

MARINAIO: Ti vedo affaticato, infatti. Vuoi che ci sediamo qui, ai piedi di questo albero, perché tu mi interroghi come desideri?

SOCRATE: Sì, marinaio, sediamoci.

MARINAIO: Bene.

SOCRATE: Eccoci, marinaio.

MARINAIO: Va meglio, straniero?

SOCRATE: Sì, marinaio.

MARINAIO: Però, straniero, ora che ti vedo da vicino ti riconosco: non sei tu quel Socrate di cui tutti parlano in Atene, il filosofo? O sbaglio?

SOCRATE: Non sbagli, marinaio, sono io.

MARINAIO: Non alla locanda ti vidi, allora, ma in una piazza, o in una palestra, o in un altro di quei luoghi dove tu e i tuoi amici siete soliti discutere, e dove forse passai una volta in cui ero in città, invece che in mare come di solito.

SOCRATE: Può darsi, marinaio.

MARINAIO: Ma dimmi, Socrate, perché tu che sei filosofo ti rivolgi a me? Devi forse fare un viaggio e vuoi sapere quali siano, fra le navi che partono per la tua destinazione, quelle più fortunate? Oppure vuoi farti armatore, come Apollonio, e prendere a salario marinai sulla tua nave? O è un altro, il motivo?

SOCRATE: Un altro, marinaio.

MARINAIO: Quale, dunque?

(1. Continua)

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