SOCRATE: Ehi, marinaio! Marinaio!
MARINAIO: Dici a me, straniero?
SOCRATE: Dico a te, aspettami! Ti devo parlare.
MARINAIO: Mi vuoi parlare?
SOCRATE: Sì, marinaio.
MARINAIO: Ti conosco, straniero? Mi sembra di ricordare il tuo volto.
SOCRATE: Devi avermi visto, marinaio, alla locanda fenicia, dove eri poco fa anche tu. Io sedevo all’altro capo della stanza, a tavola con Apollonio. Proprio lui mi parlò di te.
MARINAIO: Apollonio l’armatore?
SOCRATE: Sì, lui. Mi disse: guarda, quello è l’uomo che ti serve.
MARINAIO: Davvero?
SOCRATE: Sì, e già ero in piedi per chiederti di unirti a noi perché potessi interrogarti, quando anche tu, avendo pagato il locandiere, ti alzasti, e uscisti senza avvederti di me.
MARINAIO: Mi dispiace, straniero.
SOCRATE: Ti chiamai più volte, ma non sentivi. Come vedi, sono vecchio: ho tentato di inseguirti ma il tuo passo è troppo svelto per me. Credevo mi fossi ormai sfuggito quando qualcosa, non so se un dio benevolo o una folata di vento, ti ha portato la mia voce.
MARINAIO: Ti vedo affaticato, infatti. Vuoi che ci sediamo qui, ai piedi di questo albero, perché tu mi interroghi come desideri?
SOCRATE: Sì, marinaio, sediamoci.
MARINAIO: Bene.
SOCRATE: Eccoci, marinaio.
MARINAIO: Va meglio, straniero?
SOCRATE: Sì, marinaio.
MARINAIO: Però, straniero, ora che ti vedo da vicino ti riconosco: non sei tu quel Socrate di cui tutti parlano in Atene, il filosofo? O sbaglio?
SOCRATE: Non sbagli, marinaio, sono io.
MARINAIO: Non alla locanda ti vidi, allora, ma in una piazza, o in una palestra, o in un altro di quei luoghi dove tu e i tuoi amici siete soliti discutere, e dove forse passai una volta in cui ero in città, invece che in mare come di solito.
SOCRATE: Può darsi, marinaio.
MARINAIO: Ma dimmi, Socrate, perché tu che sei filosofo ti rivolgi a me? Devi forse fare un viaggio e vuoi sapere quali siano, fra le navi che partono per la tua destinazione, quelle più fortunate? Oppure vuoi farti armatore, come Apollonio, e prendere a salario marinai sulla tua nave? O è un altro, il motivo?
SOCRATE: Un altro, marinaio.
MARINAIO: Quale, dunque?
(1. Continua)
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