17 aprile 2006

L'angolo del maiale (14)

Lo sport moderno ha perso l'anima. La furia, la lotta, l'impatto dei corpi, la mente assorbita dall'azione ne sono stati per secoli il motivo dominante. Nell'antichità, l'agonismo era tutto. Non è un caso che le Olimpiadi causassero la sospensione delle guerre: non in onore agli dei, come si crede, ma perché gli atleti trovavano nello sport, vivo e selvaggio come era allora, soddisfazione più che adeguata del loro spirito pugnace.

Oggi, invece, lo sport è sotto il dominio della tecnica. Le macchine, le diete, le tabelle, i gesti studiati al videotape, le tattiche dei giochi di squadra, hanno trasformato gli atleti in robot. Le prestazioni sono migliorate. Ma, nelle mosse troppo consapevoli degli atleti, gli spettatori avvertono l'assenza di qualcosa. Per questo urlano come ossessi negli stadi, come per compensare la freddezza intrinseca dello spettacolo.

Per fortuna che c'è il maiale. Sull'onda dei suoi crescenti successi sportivi, si sono celebrate a Mosca le prime Pig Olympics. Nella foto, vedete una fase convulsa del torneo di calcio. Veri agonisti, e poco inclini al tatticismo, i maiali hanno giocato con un solo schema: "tutti sulla palla!". E non, sia chiaro, perché manchino di doti tecniche.

Ottima l'affluenza di pubblico, felice di riassaporare i vecchi valori dello sport.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarò banale, qualunquista e classista, ma non vedo l'eccezionalità di un branco di maiali presi da una partita di calcio.

Sarei però di opinione diversa se giocassero a rugby.

Anonimo ha detto...

Loforestieroprolisso, la vita dei maiali è difficile. Comprendili se ogni tanto si sforzano di venire incontro ai gusti popolari.