"Senta!", dice un giornalista.
"Sì?", dice il nostro, appena sceso dal palco autorità.
"Ci sono voci che lei è Dio", dice il giornalista.
Il nostro si ferma. Guarda negli occhi il giornalista: "Sono voci, appunto".
"Però, permetta", continua il giornalista, "ci sono cose che bisognerebbe spiegare".
"Per esempio?", dice il nostro, mentre fende la folla.
"Per esempio", dice il giornalista, inseguendolo, "lei parrebbe ubiquo, visto che compare in molti luoghi allo stesso tempo".
"E allora?", dice il nostro.
"E, mi permetta, lei è increato", dice il giornalista, "senza offesa, non risulta che lei abbia una mamma o un papà”.
"Guardi", dice il nostro, "abbiamo cose in comune".
"Lei e Dio?", dice il giornalista.
"Sì", dice il nostro. "Però, lui è trascendente. Io, come può constatare, sono visibile".
"Sì, ma…", dice il giornalista.
"Non è una differenza da poco!", dice il nostro. "Qualunque Presidente va in giro a dire che, che so, bisogna fare una guerra in nome di Dio. Siccome Dio non si sa dov’è, nessuno può chiedergli se è d'accordo per davvero”.
"E’ ovvio. Ma lei invece?", dice il giornalista.
“Io sono visibile”, dice il nostro. “Tutti vedono che una guerra non è un momento carino del venerdì”.
Il giornalista resta interdetto. Il nostro ne approfitta per allontanarsi. "Questa è l’ultima volta che vengo alla festa dei pompieri", pensa. Cammina un po'. E’ indeciso se andarsene. Poi entra nel cortile della caserma.
“La nuova legge elettorale proporzionale!”, dice qualcuno. “Un sistema di voto finalmente democratico restaura in tutti il rispetto delle istituzioni. Gli stessi pompieri, per quanto non eletti, beneficiano dell’effetto alone! I bambini, da anni ripiegati sulle Playstation, ora tornano a sognare di domare gli incendi”.
“La legge Biagi!”, dice un altro. “Una legge col nome di un morto impedisce a chiunque di criticarla. Contratti nuovi penetrano nel mondo del lavoro, rendendolo più flessibile di un giunco. Guardate! Il pompiere deve recarsi alla toilette. Una volta, ci sarebbe stata interruzione di servizio. Ora, affida l’incarico al figlio con un semplice contratto a progetto”.
Il momento carino del venerdì ascolta. Scuote la testa. Se ne va. Oggi non è giornata.
2 commenti:
Ma come ti vengono?? Comunque il mio preferito resta questo: http://fantasticiquattro.blogspot.com/2005/09/il-momento-carino-del-venerd_16.html
Grazie, prendo nota. Il momento carino del venerdì è molto attento ai giudizi del pubblico.
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