07 gennaio 2005

Lisia, Plutarco e io

Mi sono imbattuto in questo aneddoto, brillante e profondo, che mi preoccupa per il mio futuro di scrittore:

“Lisia aveva scritto e consegnato il discorso di difesa a un imputato: dopo averlo letto e riletto questi andò scoraggiato da Lisia e gli disse che alla prima lettura il discorso gli era parso meraviglioso, ma poi riprendendolo una seconda e una terza volta l’aveva trovato del tutto fiacco e privo di incisività. E Lisia ridendo: “E allora? Non lo devi pronunciare una volta sola davanti ai giudici?” (Plutarco, Moralia I, Biblioteca dell’Immagine, Pordenone. Traduzione di G. Pisani).

Vedete, io sono nella situazione opposta: anche fra i pochi che apprezzano i miei testi, tutti dicono di trovarli buoni quando provano a rileggere.

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