Non mi piace MicroMega e chi lo dirige. E, di solito, quando aderisco a un'iniziativa di qualcuno che non mi piace, finisce che poi me ne pento. Ma, insomma, giunti a questo punto qualcosa bisogna pur fare.
Ho deciso che anch'io quest'anno firmerò per la Chiesa Evangelica Valdese. Questo è l'appello. Se siete d'accordo, fatelo circolare.
7 commenti:
Considerando che anche la quota sotto la voce "stato italiano" più o meno in parte finisce anch'essa oltretevere, sembra un'idea intressante.
In compenso ne ho sentito parlare solo qui, e per la prima volta: se non altro colpire nel portafogli è più che un gesto simbolico per cui approvo.
Ma se anche l'iniziativa avesse un vastissimo seguito, sono portato a credere che vi sarebbero interventi straordinari volti a tappare la falla. Me li vedo già, tutti o quasi pronti a manifestarsi pii coi soldi pubblici.
Il problema non è nelle gerarchie vaticane. E' nelle controparti dello stato.
Preferirei colpire questi ultimi, peraltro con ogni evidenza più manipolabili.
Quando mi viene in mente come fare, vi faccio sapere.
Sono d'accordo, il problema non è la Chiesa, ma i politici italiani che stanno zitti o tentano di fare voto di scambio coi vescovi.
Ora, i laici hanno questo problema: siccome sono laici, tendono a pensare ognuno con la sua testa e non aggregarsi. E' il modo più sicuro di prendere mazzate in testa quando dall'altra parte ci sono truppe organizzate di soldati obbedienti.
In teoria, i partiti dovrebbero servire come braccio organizzato di gruppi d'opinione e di interesse. Purtroppo, attualmente i partiti italiani vanno tutti a letto coi vescovi, chi più chi meno, chi un modo chi nell'altro.
Quindi, o uno si trasferisce in Spagna, oppure cerca di appoggiare iniziative dal basso. Questo appello è firmato da Eco, Hack, Camilleri, Fo, Rame, Bertolucci, Monicelli, Lecaldano, più altri che non conosco o che mi piacciono meno. Comunque, sono tutti personaggi indipendenti. Preferisco aggregarmi a loro che a un Fassino o peggio.
Firmare per i Valdesi è, esattamente, un tentativo di colpire i preti nel portafoglio. Hai ragione che poi i politici italiani provvederebbero a colmare le eventuali perdite. Ma già costringerli a farlo sarebbe un successo simbolico.
E sarebbe anche un modo di colpire i politici. Come forse si sarà capito, Flores d'Arcais mi sta sull'anima, ma all'epoca dei girotondi fu un vero piacere vedere i politici di sinistra scoprire all'improvviso che c'era un pezzo di società che era andata assai più avanti di loro.
Scrivi: "Ora, i laici hanno questo problema: siccome sono laici, tendono a pensare ognuno con la sua testa e non aggregarsi".
Veramente, nel mondo anglosassone hanno imparato a farlo da un pezzo. E sono diventati bravi anche in class actions, azioni di lobbying pesante, etc. Insomma: hanno smesso la maschera della purezza intellettuale ("il laico mira al generico progresso della società") e hanno detto le cose chiare e tonde ("il laico ha i suoi interessi, che non sono né progressisti né conservatori, né verdi né blu, né ambientalisti né pacifisti, e con tutte queste cose non c'entrano necessariamente: sono interessi che mirano ad instaurare una società laica").
E' una delle cose che mi piacciono di più del mondo anglosassone.
ops, sostituire "mirano" con "hanno a che vedere con", cmq si capiva, via :))))
Davide, anch'io amo il mondo anglosassone, però non vedo questa grande capacità di organizzarsi dei laici in quanto tali. Le class actions e le lobby sono facili da creare perché si basano su interessi economici (e assicurano benefici a ogni individuo partecipante). I gruppi d'azione motivati da idee o programmi politici sono una faccenda più complicata. Senz'altra inglesi e americani fanno più di noi ma, insomma, mi pare che spesso fatichino pure loro. Per esempio, proprio oggi guardavo questa mappa sull'insegnamento della teoria dell'evoluzione negli USA. I laici del Mississipi non devono essere più bravi a organizzarsi dei laici italiani.
eh, ma il Mississippi come esempio non vale, sta nella Bible Belt :)))
E perché l'Italia no? ;-)
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