25 ottobre 2006

Segni di vita (5): "Nuovomondo", di Emanuele Crialese

Nuovomondo

Cinema

Milano, Eliseo, Sala Olmi. "Ma il blog è chiuso", dice Angelita. "Lo so, ma mi devo pur tenere in allenamento", dico io.

Trama

Sicilia, inizio Novecento. Il contadino Salvatore Mancuso, dopo avere avuto un segno dal cielo, vende tutto e imbarca la famiglia su un transatlantico per l'America. La signorina Luce, una strana gentildonna inglese, mette gli occhi su Salvatore, che è vedovo. Giunti a Ellis Island, gli emigranti affronteranno i test di ingresso, e un nuovo destino.

Cosa funziona

Charlotte Gainsbourg (la signorina Luce): accattivante. Parla poco, ma porta in giro una femminilità misteriosa che intimidisce Salvatore e gli altri viaggiatori. Anche noi spettatori non osiamo farci domande sui suoi comportamenti bizzarri.

Vincenzo Amato (Salvatore): convincente. Infonde vita in un personaggio un po' schematico di maschio siciliano alle prese con i forestieri e le "fimmine".

Aurora Quattrocchi (la madre di Salvatore): bravissima. Interpreta una madre meridionale fiera, intelligente e poco generosa. Durante i test di Ellis Island, è abile nel tenere il personaggio in bilico fra la difesa della propria dignità e la mera diffidenza dell'ignorante.

I fiumi di latte: suggestivi. Evocati durante il viaggio in mare (gli emigranti sperano di vederli scorrere in California), sono tradotti da Crialese in scene oniriche dove i personaggi emergono silenziosi dal latte e si mettono a nuotare. I movimenti di camera sono perfetti, il piacere visivo è grande.

I dialoghi: ce ne sono pochi, ma quei pochi (in siciliano) sono felici e piacevoli da ascoltare.

Cosa non funziona

La regia: irritante. Crialese cerca le belle inquadrature a scapito della coerenza narrativa. Si vede che ci tiene molto alla composizione: dispone i personaggi con attenzione, non tollera che si muovano troppo, cura le fonti di luce, crea insomma dei tableau vivant. Forse per paura che qualche spettatore non se ne accorga, inserisce persino un paio di fermi immagine, dove i personaggi sono immortalati in pose da dipinto seicentesco. Il risultato è una serie di sequenze ben fatte ma fini a se stesse. Anche le scene nel latte, per quanto riuscite, contribuiscono ben poco alla narrazione.

Il tono poetico: irritante. Crialese stilizza le ambientazioni e i personaggi. Ciò stride col materiale narrato, che è una vicenda di poveracci che affrontano l'oceano alla ricerca di una vita nuova. Una rappresentazione stilizzata della sofferenza non è una rappresentazione della sofferenza.

Il didascalismo: irritante. I primi quaranta minuti di Nuovomondo mirano a informarci che i nostri emigranti erano poveri e ignoranti. Gli ultimi quaranta a informarci che gli americani facevano selezione eugenetica all'ingresso (test sanitari e di intelligenza). La storia vera e propria si concentra nei quaranta minuti del viaggio in mare, l'unica fase del film in cui c'è narrazione.

La sceneggiatura: irritante. I personaggi sono interessanti, ma messi in secondo piano dall'intento morale dell'autore: farti riflettere sul dolore, sulla speranza e sull'ottusità dell'eugenetica. Io preferisco che mi sia narrata una storia. Poi rifletto per conto mio.

Gli emigranti: irrealistici. Sono poveri ma onesti, puliti e dignitosi. L'ideale borghese di povero.

Il viaggio in mare: irrealistico. Il transatlantico di Nuovomondo offre ai viaggiatori di terza classe cuccette anguste ma più che vivibili. Nessun emigrante si ammala o soffre il mal di mare, anzi, nessuno manifesta bisogni fisici: in questo viaggio non si mangia e non si va al gabinetto. Le cronache dell'epoca parlano di condizioni di viaggio peggiori. Qui tutti gli emigranti paiono destinati a un approdo felice, non fosse che arriva una tempesta. Crialese ne approfitta per stilizzare: gli emigranti, invece di cercare appigli, si lasciano sbattere a destra e a sinistra e assumono pose drammatiche.

La selezione eugenetica all’ingresso: irrealistica. Nel film gli emigranti sono controllati con molto scrupolo ma le evidenze sono che a Ellis Island il setaccio era a maglie larghe, se è vero che solo il 2% degli arrivati era mandato indietro.

Ellis Island: da fiction TV. All'inizio del secolo vi passavano ogni anno centinaia di migliaia di emigranti, soprattutto russi e italiani. Ebbene, nell'edificio mostrato in Nuovomondo non c'è un vetro rotto, un frego su un muro, una tazzina sbreccata. I militari sono severi ma pacifici, le infermiere sono indagatrici ma gentili, i medici sono eugenetici ma rispettosi. A me alla tre giorni del militare mi hanno trattato peggio.

I cliché: numerosissimi. C'è il muto che sta zitto perché non vuole parlare, la Cecilia manzoniana col bimbo morto in braccio, gli inglesi snob con la bombetta, la famiglia crudelmente divisa... non si può dire che sia un film con idee fresche.

Il budget: insufficiente. Se non si hanno i soldi per un transatlantico credibile, o per gli effetti speciali del caso, forse girare un film su un viaggio in America non è una buona idea. In Nuovomondo si respira poca aria di mare, molta aria di Cinecittà.

Durata

Due ore: dopo il primo quarto d'ora, Angelita ed io ci guardiamo e iniziamo a sospirare per la noia. All’uscita gli altri spettatori non paiono essersi divertiti di più.

6 commenti:

cktc ha detto...

Strano, nonostante il tuo giudizio e quello di Angelita, il personaggio recitato da Charlotte Gainsbourg e il fatto che la storia si svolge nella Sicilia del Novecento, mi fa venir voglia di andare a vedere il film. Saro' testona? ;-)
Non so se è uscito in Francia, ora mi informo ;-) Dovro' pero trovare il tempo, in questo periodo è molto difficile... Chi se ne frega cktc ;-)
Io adoro l'attrice (e ormai cantante merito gli Air) Charlotte Gainsbourg...
Poi, se me lo permetti Rodolfo, vi diro'.

Anonimo ha detto...

Beh, Charlotte Gainsbourg in questo film è molto charmante. E tieni conto che da noi il film ha avuto recensioni positive, ha vinto un premio speciale al festival di Venezia, è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar... insomma, nel mio giudizio negativo sono piuttosto isolato. Magari il problema sono io. :-)
Leggerò più che volentieri il tuo parere.

Ladra di Caramelle ha detto...

a me hanno detto che questo film è molto bello e toccante, ma le recensioni dei F4 normalmente sono molto in sintonia con le mie... il mondo è bello perchè è vario, me ne rendo conto (a me è piaciuto tanto Black Dahlia e a Davide Malesi no, ad esempio) ed effettivamente la curiosità di vedere Nuovomondo rimane...

Anonimo ha detto...

E' vero, il mondo è vario. Dico solo che Nuovomondo è piaciuto al Foglio e all'Unità, a Libero e a Liberazione: può essere buono?
Se vai a vederlo, fammi sapere anche tu, comunque.

Anonimo ha detto...

"Linus" l'ha stroncato duramente.

Anonimo ha detto...

E' vero. Vedo che è stato messo fra "I film di cui non ci potrebbe importare di meno" (under the fold).