Molti grandi artisti sono brutti. Perché? Forse perché le persone creative e malfatte vivono un divario fra l'alta concezione che hanno di sé e lo sguardo, indifferente, che un mondo superficiale riserva loro. Persone simili, potendo, cambierebbero il loro volto. Siccome non possono, sfogano il dolore nell'arte. Creano il bello nelle forme, con l'oscuro desiderio di appropriarsene. Perciò sull'opera appongono il loro nome.
Il maiale è bellissimo, ma lui non lo sa. La gente, ignorante, lo deride tutti i giorni. Lui, poveretto, se ne affligge. Come stupirsi che, a sua volta, cerchi la sua strada nell'arte?
Nella foto, Pinto, un piccolo maiale di razza Yucatan, è ritratto mentre completa un dipinto. Un ragazzo di bottega lo assiste. Fra le arti, il maiale ha sempre prediletto la pittura. Come notate, le setole sul muso fungono da pennello naturale. Quasi si direbbe che Dio gliele abbia date apposta per dipingere.
Abile negli accostamenti e preciso nelle linee, Pinto crea figure astratte che svelano tutto il sentimento di innocenza perduta che contraddistingue il maiale moderno. I colori hanno attratto l'attenzione di alcuni produttori di foulard.
Dopo anni di studi alla ricerca di un suo stile, Pinto presenterà in aprile la sua prima personale. L'evento si terrà presso lo zoo di Brooksfield (Illinois). Porgiamo a Pinto i nostri auguri.
Saprà il mondo capirlo?
5 commenti:
Se il mondo ha capito la fontana di Duchamp, non vedo perchè dovrebbe restare indifferente alla tela di Pinto (sembra carina).
Il maiale e il ragazzo di bottega, un pò si somigliano.
Non so quale tono dare a questa constatazione.
E' un classico: hai mai notato come i giovani allievi tentino di assomigliare ai maestri?
Ah, ecco! Sta copiando la tecnica. Si, ho vagamente presente. :-P
No, non intendevo la tecnica. Parlavo proprio di un tentativo di assomigliare fisicamente. Quello spero che non ti sia presente. ;-)
Ehm. No, quello mi manca.
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