10 febbraio 2006

Il momento carino del venerdì

Questo post è stato pubblicato originariamente sul blog del Momento carino del venerdì.

Il momento carino del venerdì ha l'agenda pienissima. Il sorriso di un bambino, una cortesia inattesa, un animale buffo, un bacio... quante occasioni richiedono la sua presenza! La gente, per tirare avanti, ha bisogno di queste cose. Considerando il numero di abitanti sul pianeta, capite che significhi essere il momento carino del venerdì: sempre a correre di qua e di là, dovunque ti chiamino, senza una sosta, senza programmazione. Lui, bisogna dirlo, fa tutto volentieri.

Ed è un professionista vero. Attento al controllo di gestione, il momento carino del venerdì annota ogni visita sulla mappa geografica, segnando il luogo con una crocetta. Poi, al termine della settimana, verifica. Col dito che scorre, cerca sulla mappa le aree ricche di crocette, e sorride. Poi, sempre col dito, cerca le aree povere di crocette, e si cruccia. "Ecco, a Hebron, per esempio", pensa il momento carino del venerdì, "neanche una crocetta! Che succede laggiù?"

Il momento carino del venerdì si interroga: in teoria, senza chiamate non dovrebbe recarsi in un luogo. Però, pensa, c'è il suo amico Gino, agente di commercio, che dice sempre: "Se per un po' un cliente non mi telefona, gli faccio io una visita. Così, di sorpresa. Qualche ordine ci scappa sempre". "Giusto!", dice il momento carino del venerdì. Un attimo, ed è a Hebron.

Un altro attimo, e una pietra gli sibila sopra l'orecchio. "Che modi a Hebron", pensa il momento carino del venerdì. "Sono io! Non mi riconoscete?", dice. Una seconda pietra gli sfiora la spalla. "Ma sì, guardate! Sono il momento...": un'altra pietra gli passa fra le gambe. Ammutolito, il momento carino del venerdì inizia a preoccuparsi. Altre due pietre gli accarezzano i capelli. A questo punto, corre verso un vicolo vicino.

Dal vicolo, il momento carino del venerdì osserva la sassaiola che continua. Tirano tutti contro un palazzo. "Almeno non ce l'avevano con me", pensa. Qualcuno gli bussa sulle spalle. "Oh-oh", pensa il momento carino del venerdì. Alza le mani e, prudentissimo, si gira lentamente. Sono due bambini.

"La sinistra europea!", dicono alcuni. "Subito insorta a difesa del giornale danese, ha cambiato idea quando si è accorta dello sbaglio: il giornale era di destra. Che figura! I bambini, che non sembra ma capiscono tutto, la irridono".

"L'esito delle elezioni!", dicono altri. "La vittoria di Hamas promette violenza ulteriore: nuovi giovani saranno chiamati a fare da martiri. I bambini esultano pensando al fratello maggiore: ben presto, l'attenzione della mamma sarà tutta per loro!"

Ma no! Che dite! E' il momento carino del venerdì! I bambini, trovatisi in mezzo alla sassaiola, si erano riparati anche loro nel vicolo. E, visto il momento carino del venerdì, lo hanno subito riconosciuto!

Già. Questo è strano. Come mai i bambini lo riconoscono sempre?

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