Singapore, 2 dicembre 2005. I becchini sistemano la bara di Nguyen Tuong Van, un trafficante di droga australiano, nella camera ardente. Singapore ha giustiziato il trafficante nonostante le insistite richieste di grazia del governo di Canberra. La frase sulla parete (“Chi crede in me, anche se muore, vivrà”, Giovanni 11:25) ha il sapore della beffa.
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