Venezia, 5 settembre 2005. In un momento di relax, il regista giapponese Miike Takashi ficca un dito nella guancia di Kamiki Ryunosuke, protagonista del film “Yokai Daisensou”. La cultura giapponese è spesso incomprensibile a noi occidentali, tranne che per le palesi sfumature sadiche.
11 commenti:
Ma siete rimasti i Fantastici 2?
Bella domanda. Se poi è un modo gentile per invitarmi a smammare, beh, ti tocca pure un nuovo momento carino del venerdì.
Figurarsi, le mie preferenze le ho già sbandierate senza pudore nè remore, femmina impudente sono.
Però si avverte la mancanza.
Per il momento carino del venerdì, ci rinucio. Sono emotivamente indisposta, ecco.
Vabbé, vabbé. Comunque forse, si dice, c'è la possibilità che settimana prossima si torni a postare tutti e quattro. Contenta?
Sinceramente lieta. ;)
E guarda la faccia intenta...inquietantissimo.E stasera tutto questo splendore finirà. Maledizione.
Gap, allora ti piacerà anche questa, dove finge di schiacciarle il cranio.
Gab. Pardon.
Un applauso cumulativo a Filter per le Scene di vita veneziana. :-)
marquant-di-zitti-al-cinema-poi-mi-registro
Mi inchino umilmente. :-)
P.S. Se scegli "Altro", è sufficiente mettere un nome e l'indirizzo.
Che mattacchione quest'uomo. E che sopraffino gusto per gli accessori. Lei (sul sesso non è che ci avrei scommesso. Il nome Kamiki non aiutava, diciamo così), per altro, ridacchia festosa. What a wonderful world.
Mi unisco all'applauso cumulativo (...?!) di Marquant.
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