08 febbraio 2005

Libero mercato

Mi piace il libero mercato. Non perché sia efficiente (spesso non lo è). Non perché sia giusto (spesso arricchisce chi non lo merita). Non perché crei più ricchezza del comunismo (per quanto ciò sia indiscutibile). Mi piace il libero mercato perché è un mezzo non violento di fare cooperare la gente. Lascio a Milton Friedman, Nobel per l’Economia nel 1976, personaggio controverso, di spiegare il perché.

“Il principio politico implicito nel meccanismo di mercato è l’unanimità. In un mercato libero ideale basato sulla proprietà privata, nessun individuo può forzare un altro, ogni cooperazione è volontaria, tutte le parti di questa cooperazione ottengono un beneficio o altrimenti non sono tenute a partecipare… Il principio politico implicito nel meccanismo politico è la conformità. L’individuo deve servire un interesse sociale più generale - sia esso determinato da una chiesa o un dittatore o una maggioranza. L’individuo può avere un voto e una voce in ciò che deve essere fatto, ma se gli altri decidono altrimenti, deve conformarsi.” (The social responsibility of business is to increase its profits, 1970, traduzione dall’originale).

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