Per Bertrand Russell, i filosofi ricavano i sistemi dalle loro inclinazioni personali:
“Ciascun filosofo, oltre al sistema formale che offre al mondo, ne ha un altro più semplice, di cui può non accorgersi affatto. Se invece se ne rende conto, probabilmente si rende conto anche che questo sistema non va affatto; allora lo nasconde ed esibisce qualcosa di più sofisticato, cui egli crede perché è analogo al suo sistema autentico, ma che chiede anche agli altri di accettare perché è certo di averlo costruito in modo infalsificabile. La sofisticazione consiste nel respingere le confutazioni. Ma questo solo non darebbe mai un risultato positivo: dimostrerebbe, al massimo, che una teoria può esser vera, non che deve esserlo. Il risultato positivo, per quanto poco possa comprenderlo, è dovuto ai suoi preconcetti intellettuali, a ciò che Santayana chiama ‘fede animale’.” (Storia della Filosofia Occidentale, Mondadori, traduzione di Luca Pavolini, pag. 210).
Per Scott Adams, l’autore di Dilbert, ciò accade anche nella vita quotidiana.
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