01 maggio 2007

Andrea Rivera è un parresiaste

Sembra che durante il concerto dei sindacati per il primo maggio il conduttore Andrea Rivera abbia pronunciato le frasi seguenti in diretta sulla RAI.

  • "Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta."

  • "Non sopporto che il Vaticano abbia vietato i funerali a Piergiorgio Welby. E invece li ha permessi a Pinochet, a Franco e a un componente della banda della Magliana. Ma ragazzi, è giusto così, accanto a Gesù Cristo in croce non c'erano due malati di sclerosi multipla, c'erano due ladroni."

  • "Mi dispiace e non trovo giusto che qualcuno mandi i proiettili a Bagnasco, ma la Chiesa in cui mi riconosco è quella di san Francesco."

I capi sindacali l'hanno presa malissimo e gli hanno dato dello stupido. Altri ora diranno che voleva farsi pubblicità. Secondo me queste frasi sono un caso, rarissimo in TV, di parresia. Ricordo la definizione di Foucault:

"La parresia è un'attività verbale in cui il parlante esprime la sua relazione personale con la verità e rischia la sua vita perché riconosce il dire la verità come un dovere per migliorare o aiutare altre persone (così come se stesso). Nella parresia, il parlante usa la sua libertà e sceglie la franchezza invece della persuasione, la verità invece della falsità o del silenzio, il rischio della morte invece della vita e della sicurezza, la critica invece dell'adulazione e il dovere morale invece dell'egoismo e dell'apatia morale."

Sottolineo "la franchezza invece della persuasione": un parresiaste non parla per farsi dare ragione.

Forse Andrea Rivera non sta rischiando la vita, ma di farsi un deserto attorno sì. So che attualmente lavora in RAI con la Dandini. Sono curiosa di vedere che futuro avrà in TV.

Per l'intanto, mi congratulo con lui e gli porgo simpatia e solidarietà anticipate per gli altri insulti (o i cordoni sanitari di silenzio) che la sua performance gli procurerà.

Aggiornamento (2.5): gli insulti sono arrivati. Un editoriale dell'Osservatore Romano dice che il discorso di Andrea Rivera è terrorismo. Ho riletto le parole di Rivera, ma non trovo minacce, elogi della violenza o progetti di attentati. Se capisco bene, l'accusa dell'Osservatore Romano nasce dall'idea che, semplicemente, "è terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa". Così dice l'inizio dell'editoriale. Incluse le critiche verbali.

E se pensate che "terrorismo" sia un'iperbole, leggete le righe dove si parla di "BR", "strategia della tensione" e di "chi cerca motivi per tornare a impugnare le armi".

Non fosse per il povero Rivera, che secondo me smetterà di lavorare, ci sarebbe da mettersi a ridere. Persino Prodi ha invocato un po' di buonsenso.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Altro che inopportune come le hanno definite quei bacucchi di sindacalisti! Quelle battute di Rivera sono sacrosante e fresche come l'acqua! Andrea è sulla buona strada segnata da Giorgio Gaber.

Anonimo ha detto...

Per l'intanto, mi congratulo con lui e gli porgo simpatia e solidarietà anticipate

concordo a pieno!

(per me che vi ho scoperto in articulo mortis è bello rileggervi di quando in quando :)

Anonimo ha detto...

ho paura di dovermi guardare anche da quelli che dicono di lottare per i miei diritti di lavoratore, non mi bastano i due occhi che ho!

Anonimo ha detto...

Solidarietà assoluta ad Andrea e grazie ad Angelita per la citazione di Foucault a proposito del "parresiaste". Molto calzante
:)
Raffo

Anonimo ha detto...

Trofimov: concordo sulla felice definizione di "bacucchi".
Andrea: grazie, sto toccando ferro. :-)
Anonimo: sai, i capi sindacali di solito a un certo punto si riciclano in politica. Pensano ai lavoratori ma anche alla loro carriera futura.
Raffo: prego. "Discorso e verità" di Foucault è un libro che mi colpì molto quando lo lessi e anche adesso lo cito tutte le volte che posso (anche se qui è la prima volta, credo).

Anonimo ha detto...

Andrea Rivera si vergogni, il vero retrogrado è lui!
il fatto che ci siano in giro così tanti ebeti è la dimostrazione che l'evoluzionismo è una balla: altrimenti si sarebbero già estinti!

Anonimo ha detto...

È in parte rassicurante sapere che qualcuno riesca ancora a esprimere le proprie idee liberamente in questo paese e con tanto di paltea televisiva. Non si capisce perché la Chiesa possa fare i suoi proclami tutti i giorni, mentre i suoi detrattori debbano venire denigrati.

Non mi esprimo sul merito delle dichiarazioni in sé, quanto sull'atto stesso dell'esprimere opinioni. Forse esistono opinioni di serie A e di serie B, decise in base a un qualche principio opportunistico.

In ogni caso, penso che la religione in sé sia anacronistica per definizione. Certo il senso religioso è una componente fondamentale dell'essere umano, ma alla fine è destinato a soccombere nei confronti della Techné.

E francamente non so se sia un bene o un male.

Anonimo ha detto...

Solidarietà piena ad Andrea, il fatto che i sindacati gli abbiano dato contro è ripugnante, tanto quanto il controllo che ha la Chiesa sui Media e sulla vita delle Persone.
Purtroppo la libertà di parola tanto declarata come principio fondante della democrazia, in Italia non esiste.

Anonimo ha detto...

Anonimo 9:29 AM: mi sono fatta un'idea della tua cultura scientifica.
GG: sì, ha rassicurato in parte anche me. Spero che ci siano altri Rivera in futuro, anche prossimo (visto che ci avviciniamo al Family Day).
Anonimo 1:13 PM: sono meno pessimista. La libertà di parola in generale c'è. E' la TV, in particolare quella pubblica, che negli ultimi anni è diventata preoccupante.

Anonimo ha detto...

Ignoravo il concetto di parresia, sono assai felice di esserne venuto a conoscenza e ringrazio Angelita per questo post, doppiamente apprezzato.
Premettendo il sostanziale accordo con il contenuto del post e scusandomi anticipatamente per la prolusione testuale che seguirà, ecco qualche considerazione riguardo al caso specifico.

1) Riguardo la parresia ritengo che il caso, pur concreto, sia applicabile principalmente alla più ampia platea televisiva; dubito che Rivera si sia trovato di fronte ad una platea non persuasa.
Ciò non elimina l'assunzione di responsabilità implicita nel concetto di "franchezza invece di persuasione" ma credo possa averlo portato almeno a sottovalutare la presenza delle telecamere, scaldato com'era da un pubblico in carne ed ossa decisamente in simpatia.
Ci vuole sangue freddo e distacco per non subire qualsiasi reazione, positiva o negativa che sia, da parte di una folla, e da quanto ho visto a "parla con lei" Rivera non sembra possedere quei due tratti in modo particolare. Francamente anche se sono d'accordo con quanto ha detto mi sta decisamente sui coglioni, ma non posso non sottoscrivere ogni parola delle ultime due righe del post.

2) Ricordo polemiche simili per quanto più blande anche per l'edizione dell'anno scorso.
E anche in quel caso il lavoro, tema del giorno, ha ben poco a che vedere con l'oggetto della polemica; la cosa mi infastidisce, ma io non credo nell'efficacia della mera protesta.
Direi che non c'è nulla di nuovo sotto il sole, se si esclude che il bersaglio questa volta è qualcosa che stuzzica entrambi gli schieramenti, e la rumorisità del teatrino del disappunto aumenta di pari passo: questo giusto per sottolineare come chi asserisca che il concerto del primo maggio non è il luogo adatto per fare politica a mio avviso, se non altro non pare dotato di un'idea troppo chiara riguardo cosa sia o non sia alla fine il concerto del primo maggio. O, forse, un qualunque altro evento pubblico.
Probabilmente siete dell'idea che sia tutta una posa, ed io concordo; ma non intendo approfondire ulteriormente la grottesca relazione che incercorre tra media e potere in Italia in questo commento. sarà già troppo lungo.

3) Come nel caso della parodia (non certo satira, fautrice di ben diversa causticità) di Crozza di qualche tempo fa la risposta sia degli organi vaticani che di quelli istituzionali ha toni e valori, assolutamente eccessivi rispetto a crimine.
Ritengo si tratti di una tendenza consolidata, in aumento almeno negli ultimi 10 anni, sicuramente dall'elezione di Ratzinger (peraltro bersaglio più adatto di un Woityla decisamente male in arnese per gli strali laicisti).
Al di là delle prese per il culo al successore di Pietro; Parlare di "terrorismo" a fronte di una critica sui funerali negati a Welby? Considerare pacs e dico anticamere di incesto e pedofilia? Qualcuno scrive sui muri "bagnasco vergogna" e si usano toni da crisi di sicurezza?

Non riesco a togliermi dalla testa che una suscettibilità così spiccata e la propensione a ritorsioni (non solo) a mezzo stampa spesso assai massiccie, a fonte di una posizione di effettiva supremazia mediatica, istituzionale ed operativa del filoclericalismo almeno in Italia, sia indice di una sensazione di forte fragilità diffusa all'interno dello stesso.
Credo che in vaticano ultimamente se la stiano giocando decisamente male sul lungo periodo: tanta onnipresenza e costante tendenza da parte del pastore a forzare la mano, prima o poi, non porterà all'esasperazione almeno parte del gregge?

Anonimo ha detto...

LoForestieroProlisso, grazie a te, per la cortesia in generale e per l'attenzione che hai riservato a questo post.
Riprendo qualche tua osservazione.
1) Rivera privo di sangue freddo e distacco. Io non l'ho conoscevo, ma oggi ho ascoltato questa sua intervista e mi sembra che tu abbia ragione. Comunque, il testo per il palco era preparato, forse con l'aiuto di autori, e credo che lui sapesse quello che stava facendo. Ci ha messo la faccia, come si usa dire, e questa è una cosa che mi suscita sempre rispetto.
2) La politica il giorno del 1° maggio. Condivido. Sono rimasta a bocca aperta sentendo non so più quale capo sindacale dire che non era il luogo adatto per quei discorsi. Un capo sindacale. Che dice che il 1° maggio non è una festa politica.
3) La suscettibilità come segno di debolezza. Forse ne avevamo già parlato un'altra volta. Secondo me, ci si permette attacchi così violenti, e rozzi, come quello di oggi dell'OR, o quello di Bagnasco sui gay e i conviventi, o i mille altri sull'aborto, l'eutanasia e la famiglia, solo se ci si sente forti. Sono, temo, i toni isterici di chi pretende di essere ubbidito. E' chiaro che la gente nella vita privata fa quello che le pare. E però i politici e i mezzi di comunicazione scattano sull'attenti.

Vaxgelli ha detto...

Bel Post, complimenti.

Purtroppo la Chiesa continua a ritenersi al di sopra delle parti, l'unica portatrice della verità.
Ma la verità il Primo Maggio l'ha detta Andrea.

Io l'ho scritto qui sul mio Blog.

Anonimo ha detto...

Grazie Vax. Sono d'accordo con te che, una volta tanto, la verità si è schierata da una parte ben precisa. D'altra parte quelli su Welby, Pinochet e Franco sono fatti.

Anonimo ha detto...

Che Rivera non sia un terrorista siamo d'accordo.
Possiamo però ritenerlo terrorizzato?

Anonimo ha detto...

Se mi passi l'iperbole (qui voluta e reale), sembra che il vero terrorista sia l'Osservatore Romano. :-)
Comunque, vediamo che dirà Rivera nell'intervista di domani. Spero che non si scusi troppo. Se no perde la qualifica di parresiaste e devo correggere il titolo.