11 settembre 2006

Usare il preservativo è peggio che picchiare qualcuno?

Durante un viaggio recente in Uganda, il vescovo cattolico Tiny Muskens ha dichiarato che è legittimo usare il preservativo per evitare la trasmissione dell’AIDS, che è un male maggiore. Questa dichiarazione cozza con l’insegnamento della Chiesa, che dice che gli anticoncezionali sono in contrasto assoluto con il volere di Dio, che ha creato il sesso per procreare. Secondo la Chiesa, si può prevenire la diffusione dell’AIDS con l’astinenza e la fedeltà coniugale.

Non ci sono state reazioni ufficiali da Roma alle parole del settantenne Muskens. Tuttavia, solo sei giorni dopo Benedetto XVI gli ha assegnato, come vescovo ausiliario, un nuovo coadiutore: il 42-enne Johannes van den Hende, un canonista di formazione romana. Il vaticanista Rocco Palmo, da cui prendo queste notizie (1, 2) esclude che si tratti di una coincidenza: Roma ha messo Muskens sotto tutela.

L’episodio dimostra che la Chiesa non lascia passare dichiarazioni dei suoi rappresentanti che contengano deviazioni ed errori.

Tutto ciò mi ha ricordato Ernesto Vecchi, vescovo ausiliario di Bologna, che la scorsa settimana ha commentato il pestaggio omofobico di una coppia gay. Vecchi ha dichiarato che gli omosessuali trasgrediscono: quindi non devono stupirsi se a qualcuno viene voglia di picchiarli.

Una società che spesso educa o quantomeno ammicca con indulgenza o compiacimento a comportamenti trasgressivi non può poi far finta di meravigliarsi se tra le tante trasgressioni nasce anche il mostro aberrante e obbrobrioso della violenza… La violenza è cugina della trasgressione.

A quanto mi risulta, Roma ha taciuto. Il superiore diretto di Vecchi, l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, non si è fatto sentire. Suppongo che il problema fosse che, siccome Vecchi è già ausiliario, non si potesse creare l’ausiliario dell’ausiliario.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

A volte resto esterrefatta su quanto la Chiesa, in questa era, tenti ancora di predicare determinati precetti. Che oltre che innaturali (altrochè, sono queste cose contro natura, non le pratiche omosessuali), anche poco realistici. Contraddicendosi e andando anche contro il senso comune di bene e salvezza, solo allo scopo di tutelare un'immagine ormai logorata dal tempo e dagli errori commessi.
Bah.
Non so voi, ma a me certe cose e certe dichiarazioni fanno semplicemente schifo per la loro gravità, ridere per la loro assurdità.

Anonimo ha detto...

Io invece da parecchio tempo non sono più esterrefatta.

Anonimo ha detto...

"L’episodio dimostra che la Chiesa non lascia passare dichiarazioni dei suoi rappresentanti che contengano deviazioni ed errori" non mi pare un'affermazione esatta. Direi piuttosto: l'episodio dimostra che la Chiesa, laddove può farlo senza danno d'immagine (o con un danno estremamente limitato), interviene a contenere e/o censurare quei suoi rappresentanti che producono dichiarazioni le quali si discostano dalla linea politica che i vertici della gerarchia ecclesiastica, in un dato momento, perseguono. "Deviazioni ed errori" fa pensare più alla dottrina che alla politica: mentre giova ricordare che sovente la gararchia ecclesiastica è più interessata alla politica che alla dottrina o, comunque, a servirsi della dottrina come strumento politico.

Anonimo ha detto...

Sì, sono d'accordo, anche se non è semplice districare gli aspetti dottrinali da quelli politici. Intendo dire: la Chiesa, come qualunque organizzazione, cerca il potere. Ma oltre al potere nelle sue manifestazioni solite (denaro, networks, applausi della gente, ecc.), la Chiesa cerca di ottenere dai fedeli un assoggettamento a certe prescrizioni dottrinali. Cioè: di per sè, la Chiesa non avrebbe nulla da guadagnare dal fatto che la gente non usi il preservativo. Se tenta di imporglielo, non è per ragioni politiche.
E, secondo me, è proprio sulle questioni di dottrina la Chiesa manifesta la massima rigidità: tollera più facilmente il prete che invita a votare a sinistra che quello che invita a usare il preservativo.

Anonimo ha detto...

quello che c'è di pauroso è l'ignoranza sulla dottrina della Chiesa, a parte il travisamento di quanto chiaramente dichiarato, l'Uganda è l'unico paese africano nel quale i casi di AIDS siano sig,nificativamente diminuiti, a dispetto l'attacco ideologico delle agenzie dell'ONU contro la politica educativa governo ugandese.

Anonimo ha detto...

Anonimo, stai dicendo che la dottrina della Chiesa non dice che "gli anticoncezionali sono in contrasto assoluto con il volere di Dio"? Se vuoi fare la guerra a chi ne sa di più della dottrina della Chiesa, sono qua pronta con tutte le mie fonti in mano.
Quanto all'Uganda, tira pure fuori le tue, se ne hai.