Sul suo blog, il sempre ragionevole Massimo Pigliucci riferisce di nuovi studi sull'omosessualità.
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa Proceedings of the National Academy of Sciences da Ivanka Savic e colleghi indica che il cervello delle donne lesbische reagisce agli stimoli sessuali in modo diverso rispetto a quello delle donne eterosessuali. I ricercatori hanno trovato che le lesbische rispondono sia a AND, un derivativo del progesterone, sia EST, una sostanza simile agli estrogeni – entrambi gli ormoni partecipano alle reazioni sessuali negli esseri umani. Il risultato interessante è che le lesbiche elaborano questi ormoni in modo simile a quello degli uomini eterosessuali e diverso da quello delle donne eterosessuali.
Lo stesso gruppo di scienziati aveva trovato in precedenza che l'ipotalamo anteriore si attiva in risposta ad AND (rintracciabile nel sudore) sia negli uomini omosessuali sia nelle donne eterosessuali, mentre la stessa regione del cervello risponde a EST negli uomini eterosessuali.
Queste ricerche, che mirano a svelare differenze biologiche fra omosessuali ed eterosessuali, suscitano spesso contrasti. Alcuni le prendono come una prova che l'omosessualità è naturale. A dispetto di chi dice che l'omosessualità sia un vizio (come ogni tanto fanno ancora i preti), queste ricerche mostrerebbero che gli omosessuali sottostanno a un imperio biologico quanto chiunque altro.
Altri temono che queste ricerche siano un modo di ricacciare, o di mantenere, gli omosessuali nel recinto dell'anomalo. Anche le malattie sono naturali, in fondo. Un gene dell'omosessualità, più che dimostrare la normalità dei gay, rischierebbe di metterli nella stessa categoria degli albini o degli emofiliaci.
Inoltre, secondo molti le basi biologiche dell'omosessualità sono irrilevanti. Si dice: il riconoscimento delle libertà sessuali ha le sue basi nell'esperienza umana. Se l'affettività gay è ricca, genuina, profonda, già sappiamo che ha diritto allo stesso rispetto che diamo a quella etero. Non importa sapere da dove vengono i gay.
Su questo punto, io ho le idee confuse. Sono d'accordo che la base dei diritti sta nella realtà delle persone. Allo stesso tempo, il nemico dei gay è l'omofobia. E l'omofobia non mi pare un sentimento spontaneo: molte civiltà non l'hanno mai conosciuto. La persecuzione degli omosessuali è spesso stato opera delle autorità, più che della gente comune. E le autorità, soprattutto quelle religiose, riproducono se stesse per mezzo di discorsi: sull'utile e il dannoso, il giusto e l'ingiusto, il naturale e l'innaturale.
Perciò, mi pare, le ricerche sul sesso hanno il merito di sottrarre terreno alle dichiarazioni dogmatiche delle varie autorità. Da questo punto di vista, lo studio citato da Pigliucci ci dice che:
i processi di elaborazione degli ormoni, che guidano i nostri gusti sessuali, sono di più di due tipi;
la natura, nel distribuire questi processi fra i sessi, si concede margini di libertà; una donna può avere tutti i caratteri primari di una donna ed elaborare gli ormoni AND e EST in modo simile a come lo elaborano gli uomini.
A me, come tutto ciò che mostra che siamo più liberi e diversi di quanto crediamo, queste sembrano buone notizie. Mi viene da credere che paiano cattive a chi, invece, crede in una natura sessuale fissa stabilita da Dio.
7 commenti:
Io scommetto che qualcuno prenderà questa ricerca come stimolo per proporre una cura all'omosessualità.
Ma siamo così sicuri di sapere quale è la causa e quale è l'effetto ?
E se fosse la psicologia omosessuale a indurre la risposta agli ormoni ?
In questi studi mi sembra sempre di vedere un senso unico che va dal corpo al cervello.
In effetti. Se fossi omosessuale mi verrebbe il nervoso, dinanzi a tutta 'sta gente che pretende di spiegarmi com'è che mi piace fare questo e quello con persone del mio stesso sesso. Mi verrebbe da chiedere, a certi studiosi: ma perché tutte queste indagini sull'origine dell'omosessualità? Ma perché dovrebbe esserci una spiegazione scientifica, evolutiva? Se a qualcuno piace di intrattenere connubi sessuali con persone del suo stesso sesso, ma non saranno affari suoi e basta?
Massimiliano, senz'altro qualcuno ci penserà. Ma queste ricerche, mostrando che i gusti sessuali sono associati a meccanismi biologici, spiazzano varie "terapie" comportamentali tuttora in voga per la "cura" dell'omosessualità (scusa tutte le virgolette). Che possano essere i fatti psicologici, o ambientali, a indurre i processi biologici interni rimane senz'altro una possibilità. Vi accenna lo stesso Pigliucci.
Davide, forse verrebbe il nervoso anche a me. Allo stesso tempo, questi sono studi sulla sessualità, più che sulla omosessualità. Mostrare che un certo processo biologico funziona in modo diverso nel desiderio omosessuale e in quello eterosessuale è innanzi tutto un modo di provare che i processi biologici agiscono nel desiderio sessuale in modo ricco e profondo: non producono una forza sessuale cieca, ma le danno occhi perché cerchi questa cosa o quell'altra. La spiegazione scientifica, o evolutiva, finisce per riguardarci tutti. Poi uno potrebbe dire che, appunto, sarebbe meglio lasciare il desiderio nel campo del non spiegato. Altri (io, per esempio) sono invece curiosi di sapere come vanno per davvero le cose.
Da bisessuale e illuminista, concordo con Angelita. E registro come sia una posizione di minoranza (l'illuminismo, intendo); la maggioranza mi sembra desideri solo quel che appare politicamente più utile, il che non è molto favorevole alla ricerca, con la paura-dello-scienziato-naturalmente-alleato-dello-status-quo sempre in gran voga (soprattutto in certi circoli femministi, ma qui rischiamo di ampliare troppo il discorso).
Mi fai venire in mente il vecchio "sapere aude" di Kant: l'illuminismo è il coraggio di conoscere. O il sentirsi abbastanza forti da poter andare in bicicletta senza le rotelle.
le teorie per spiegare l'origne dell'omosessulaità hanno un vizio di fondo. Infatti prima bisognerebbe spiegare l'origine della eterosessualità per poi indagare sull'omosessualità. In sostanza l'eterosessualità e' data per scontata. Una teoria sull'origine della 'omosessualità non può essere proposta senza prima una teoria integrale sull'orgine e sulla sessualità umana in genere, che finora non esiste.
Beh, no. Come fai studiare la sessualità senza studiare le forme che assume? E non è mica vero che l'eterosessualità è data per scontata. Anzi: è proprio perché prima si è fatta ricerca sugli ormoni e i recettori in generale (e quindi, in pratica, negli eterosessuali) che ora ci sono gli strumenti per andare a studiare le differenze.
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