20 gennaio 2006

Il momento carino del venerdì

Questo post è apparso originariamente sul blog del Momento carino del venerdì.

Oggi, nel condominio del momento carino del venerdì, è giorno di trasloco. Dal balcone del suo appartamento, piccolo ma carino, il momento carino del venerdì guarda i lavori come un umarell. C'è un camion già aperto. Ce n'è un altro con la piattaforma aerea. Gli operai caricano i pacchi, i mobili, i tappeti: poi, pigiano un pulsante e, vrrr, zzzz, gnnn, la piattaforma porta su tutto nell'appartamento dei nuovi vicini.

La piattaforma, pensa il momento carino del venerdì, assomiglia un poco a una rampa missilistica di lancio. Un poco. Proprio poco. Ma quanto basta per svegliare in lui il ricordo di un triste venerdì del 1977.

Quel triste venerdì del 1977, la NASA lanciò il Voyager: la navicella esploratrice destinata al contatto con gli alieni. A bordo del Voyager, la NASA voleva caricare il patrimonio più prezioso dell'umanità: la musica di Bach, il teorema di Pitagora, il momento carino del venerdì, l'uomo vitruviano di Leonardo e altre conquiste dell'arte e della scienza. Tutto, insomma, per far bella figura con gli alieni.

Il momento carino del venerdì non salì mai su quella navicella. Regolarmente ad Houston, ed entusiasta della missione, il momento carino del venerdì restò a terra a causa di una serie di eventi imprevista:

  • uno sciame di raggi cosmici, entrando in una finestra della NASA, investì uno scienziato brutto e mal vestito;

  • lo scienziato, già brutto e mal vestito, subì una trasformazione orrenda, al termine della quale si guardò allo specchio, allargò le braccia, rovesciò il capo all'indietro e disse: "da oggi il mio nome sarà Ugly the Ugly McUgly, uha ha ha ha haaa!";

  • all'inizio del countdown, il momento carino del venerdì andò a fare pipì, come è giusto prima di un viaggio lungo;

  • invidioso del momento carino del venerdì, Ugly the Ugly McUgly lo chiuse dentro il gabinetto;

  • non accorgendosi dell'assenza, la NASA fece partire il Voyager senza il momento carino del venerdì.

"Che occasione perduta", pensa abbacchiato il momento carino del venerdì, guardando tre scatole impilate che salgono con la piattaforma. Gli ricordano un poco gli stadi di un missile. "Chissà se su Marte avranno momenti carini", pensa, guardando salire due alogene da salotto che, ahimé, gli ricordano un poco le torri di lancio. "Potevo rendermi utile anche lì", pensa, sempre più triste, guardando salire un impianto hi fi, uguale uguale alla strumentazione di bordo.

"Basta", dice il momento carino del venerdì, "devo distrarmi", e va a conoscere i nuovi vicini. Superati pacchi e operai, raggiunge il loro appartamento. E' tutto aperto. Bussa sulla porta, entra dicendo permesso, si guarda attorno. Compare una coppia un po' strana. I due sorridono, si stringono, guardano il momento carino del venerdì come se lo conoscessero.

"I PACS!", dicono alcuni. "Forme di convivenza diverse da quelle stabilite da antenati che scambiavano una figlia contro sei pecore inquinano la famiglia! Non stupisce che chi li contrae poi assuma un aspetto inquietante!"

"I furbetti del quartierino!", dicono altri. "Si danno un'aria indifferente e qualunque. Ma basta guardare come sorridono per capire che hanno appena fregato Fassino!"

Ma no, osservate, sono gli alieni! Ricevuto il Voyager, aperti i pacchi, controllata la bolla di accompagnamento, gli alieni hanno notato l'assenza dell'articolo migliore. Seccati, si sono detti che va bene Bach, va bene Pitagora, va bene Vitruvio ma, caspita, ci vuole anche il momento carino del venerdì! Come dare loro torto. Così sono venuti a visitarlo sulla Terra!

Speriamo che ce lo lascino qui.

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