Durante Ballarò di ieri sera, Massimo D’Alema ha fatto un’invettiva contro la politica, la quale, a suo dire, deve ridarsi una credibilità. Per dimostrare che c’è molto da fare, D’Alema ha citato il caso di un candidato che, vinte le elezioni alle Politiche del 2001, si è visto il seggio sottratto per un errore di trascrizione dei voti.
Per quanto il presidente del seggio avesse preso atto dell’errore, e il candidato fatto ricorso, il ricorso giace ancora presso la Giunta delle Elezioni della Camera. A legislatura quasi finita, è probabile che il candidato non avrà mai il suo seggio; un abusivo avrà seduto al suo posto per cinque anni.
Mormorii del pubblico hanno accompagnato la storia. L’avvocato Gaetano Pecorella, presente in studio e membro della Giunta incriminata, ha accennato a questioni di procedura. Giovanni Floris, il conduttore, un po’ stupito, ha chiesto a D’Alema chi fosse l’abusivo. Ma D’Alema, con le solite smorfie di sufficienza, ha rifiutato di nominarlo, dicendo che non era rilevante. “Come non è rilevante?”, ho pensato, “sono cittadina: non ho diritto a sapere chi si piglia uno stipendio che non gli spetta pagato coi miei soldi? Sarebbe questa la credibilità dei politici? Proteggersi fra colleghi invece di informare gli elettori?”.
Se oggi i giornali fossero usciti, suppongo che avrebbero svelato il nome. Siccome non sono usciti, ci penso io. L’abusivo è l’onorevole (si fa per dire) Luciano Maria Sardelli, eletto con Forza Italia in una lista civetta, poi confluito nel gruppo misto. Il candidato danneggiato è Cosimo Faggiano, dei DS. Qui (pdf) trovate un verbale dove la Giunta delle Elezioni, nel 2002, esamina per la prima volta il caso:
“Il ricorrente rilevava, in particolare, che nella sezione elettorale n. 7 del comune di Latiano, secondo la segnalazione dei rappresentanti di lista presenti nel seggio – segnalazione di cui ha successivamente preso atto il presidente del seggio – sarebbe stata invertita l’attribuzione dei voti al candidato Sardelli e al candidato Faggiano: al termine delle operazioni di scrutinio sarebbero stati riscontrati 389 voti per il candidato Faggiano e 300 voti per il candidato Sardelli, ma al momento della trascrizione dei verbali i dati sarebbero stati invertiti con l’attribuzione di 389 voti al candidato Sardelli e di 300 voti al candidato Faggiano, con uno spostamento complessivo di 178 voti (89 + 89), idoneo ad incidere sul risultato ai fini della proclamazione…”.
“In sede di proclamazione, al candidato eletto Sardelli sono stati attribuiti 34.941 voti validi, mentre al candidato Faggiano ne sono stati attribuiti 34.783, con una differenza di 158 voti a favore del candidato eletto…”.
Alle questioni di procedura sono dedicate le pagine restanti del verbale. Che, per chi volesse leggerlo, è un piccolo romanzo burocratico, degno della Concessione del Telefono di Camilleri, dove tutto pare rilevante tranne la sostanza. Un po’ come capita a D’Alema.
11 commenti:
Non ci sono solo questioni di procedura. C'è molto di meglio. A pagina 6 si legge:
"... Avverte, inoltre, che in data 17 dicembre 2002 il Presidente della Camera gli ha trasmesso la seguente lettera:
«Caro Presidente,ho ricevuto in data 4 dicembre 2002 una lettera dell'on. Luciano Sardelli, nella quale si sollevano questioni in ordine ad una querela sporta dai deputati Bonito e Rossiello, che ha indotto il pubblico ministero presso il Tribunale di Brindisi ad acquisire, senza informarne la Camera dei deputati, il plico contenente le schede valide di una sezione elettorale, custodito presso il medesimo Tribunale, al fine di verificarne il contenuto.
L'on. Sardelli chiede che venga accertato se nel caso in questione siano state rispettate le prerogative costituzionali della Camera dei deputati. In particolare, per quanto riguarda l'operato dell'Autorita` giudiziaria, l'on. Sardelli ritiene che siano stati violati i princı`pi del contraddittorio e della pubblicita` delle operazioni di verifica elettorale e che l'intervento dell'Autorita` giudiziaria si configuri come illegittimo e abusivo, tale da determinare i presupposti per elevare un conflitto di attribuzioni.
L'on. Sardelli afferma, inoltre, che i deputati Bonito eRossiello, componenti della Giunta delle elezioni, sono venuti meno ai doveri di riservatezza stabiliti dall'articolo 6, comma 3, del regolamento della Giunta, ponendosi in condizioni di incompatibilita` con l'organo cui appartengono..."
Pertanto, il Sardelli ci potrebbe tirare su anche un po di sghei, perchè finchè non si proveranno i fatti il danneggiato è lui che subisce delle ingiuste ed illeggittime indagini sulla sua condizione, dato che da parlamentare è in una posizione di assoluto privilegio e immunità nei confronti di qualunque altra autorità.
Aggiungo anche un'altra perla (pag.11):
"...Andrea ORSINI (FI) osserva che in questa vicenda sono in gioco questioni di principio che vanno al di la` della specifica attribuzione del seggio all'uno o all'altro candidato.
Paulista, la perla di Orsini è quella che mi piace di più. Sintetizza, quasi con ingenuità, il succo di quel verbale, dove si chiamano in causa i principi più svariati (tutti, per carità, fondati e legittimi), tranne uno: che vince le elezioni chi prende più voti. Sembra il principio base, quello più ovvio: ma, se pensi anche al voto in Florida nel 2000, evidentemente per qualcuno non è così.
C'è un ulteriore principio (per molti, il più sacrosanto di tutti) che, se si legge il resoconto, risulta chiamato in causa: quello dell'attaccamento alla propria sedia, che in Italia è - se non sancito dal codice - ampiamente, tacitamente ammesso e riconosciuto sulla base dei comportamenti individuali e collettivi, nell'arco di più generazione. Noterete altresì che il principio dell'attaccamento alla sedia non è citato esplicitamente: esso è così incistato nel pensiero degli italiani che emerge con prepotenza dal sottotesto senza che vi sia alcun bisogno di nominarlo concretamente.
Davide, hai proprio ragione. "Questo ormai è in Parlamento, non si può mica mandarlo via". :-)
Probabilmente non sapete che l'accertamento della verità effettuato da un magistrato è avvenuto senza le garanzie del contraddittorio. E' stato effettuato un sequestro penale del materiale elettorale senza un verbale di sequestro; il magistrato che ha riconosciuto le firme dei membri del seggio, contemporaneamente aveva iscritto nel registro degli indagati altre persone (di cui ovviamente non conosceva il nome); i rappresentanti di lista erano presenti e non rilevarono nulla quella sera; il presidente del seggio dichiarò l'EVENTUALITA' di un errore che gli era stato segnalato dai rappresentanti di lista. La discussione e il dibattito politico sulla questione vanno letti nel più ampio contesto dei seggi delle liste civetta che non furono assegnati a FI... avete ragione ma forse le vicende andrebbero esaminate a 360°...
Anche supponendo che ci fosse stato un errore sorge un dubbio...
Se alle prossime consultazioni elettorali, migliaia di presidenti di seggio segnalassero la possibilità di un errore, e la Giunta dovesse esaminare tutti questi casi prima di attribuire il seggio, quando avverrebbe la proclamazione dei deputati? Meditate gente, meditate
Beh, dici cose interessanti, ma come posso fidarmi di una fonte anonima? Sui fatti, preferisco affidarmi al verbale che ho linkato e puoi provare a leggere.
Cara Angelita, il 19 giugno del 2003 (mi pare) la Giunta per le elezioni respinse per l'ultima volta l'istanza di riapertura dei plichi presentata da Faggiano. Fino a quella data si era parlato di un errore dei membbri del seggio? Il giorno successivo avvenne un fatto eccezionale. L'on Violante propose all'intera Assemblea di intervenire in senso contrario a quanto aveva deciso la Giunta. Ora, come tu sai, visto che leggi i verbali della Giunta, tutta la disciplina che concerne le verifiche delle operazioni elettorali, le contestazioni ecc è appannaggio esclusivo della Giunta. Casini, diede uno splendido esempio di democrazia permettendo all'intera assemblea di votare (per la prima volta nella storia della Repubblica) su un atto della Giunta che è espressione della Camera.
La Camera decise a maggioranza, per le ragioni sopra esposte di non intervenire.
(Tutto questo è nei verbali). La sera stessa in cui Faggiano fu "trombato" due parlamentari, due magistrati (e che magistrati!) fecero un esposto denuncia per il reato di falso (che presuppone il dolo) contro il seggio. La speranza era quella di utilizzare strumentalmente la magistratura per lottare contro un'ingiustizia. Solo che a volte la sfumatura tra ciò che è bene e ciò che è male è molto molto sottile. Così, costoro furono costretti a denunciare un reato del quale il giorno prima non avevano sentore (nei verbali fino al 19 giugno parlano di errore). Due magistrati sanno benissimo che per avere un falso (penale) occorre anche il dolo, la volontà... ma fino alla sera prima hanno parlato di mero errore materiale. Non ti sembra strano? Il resto lo potrai leggere tra qualche anno quando saranno resi pubblici gli atti del processo... ma una parte di ciò che ho scritto la trovi anche nei verbali della Giunta (leggili tutti, ma proprio tutti). Il magistrato inquirente commise una serie di irregolarità (ne ho citate solo alcune) e per questo ha rischiato grosso. Si è votato per decidere se c'erano gli estremi per un conflitto di attribuzioni tra i due poteri dello Stato: magistratura e Parlamento. I voti furono in perfetta parità e questa ipotesi fu scartata...
Cos'è l'autodichia del Parlamento? meditate gente, meditate
Se sai tutte queste cose, è inutile che vieni a raccontarle qua. Puoi ben vedere che nel post non sono entrata nel merito della vicenda. E voglia di verificare quello che dicono gli anonimi non ne ho.
il mio era un contributo per far riflettere chi ha messo su il post... magari non è sempre tutto chiaro come sembra... ora sparisco e vi faccio i complimenti per il sito.
Una domanda... tra una cazzata sparata dal presidente degli usa e un aforisma di un anonimo cosa preferisci? bye
Ah. C'erano aforismi?
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