07 agosto 2005

Siamo in ferie ma... (4)

… faccio volentieri la fatica di trascrivere un pezzo di un articolo del Sole 24 ore di oggi sulle intercettazioni telefoniche (Glauco Giostra, La pubblicazione dei contenuti è possibile, pag. 2), là dove elenca i tratti tipici delle reazioni dei politici (e, aggiungo io, dei commentatori a pagamento):

  1. l’allarme per le libertà democratiche scatta non appena una inchiesta penale mette piede in un santuario della politica, dell’imprenditoria o della gerarchia ecclesiastica;
  2. la virulenza della polemica è direttamente proporzionale alla fondatezza dell’ipotesi accusatoria;
  3. i decibel, la grossolanità e la ringhiosità dell’attacco alla magistratura, invece, sono di solito inversamente proporzionali alla conoscenza del caso e, più in generale, alla alfabetizzazione giuridica del Savonarola di turno;
  4. all’azione giudiziaria sgradita viene attribuito sempre uno scopo diverso dall’accertamento della verità;
  5. si grida alla spudorata violazione della legalità processuale in riferimento a condotte (si pensi alla pubblicazione dell’informazione di garanzia o dei contenuti di intercettazioni già depositati), che qualsiasi studente di giurisprudenza (del primo triennio, s’intende) sa essere formalmente ineccepibili;
  6. quando superiori istanze giurisdizionali convalidano l’operato dell’autorità giudiziaria procedente, si sarebbe dinanzi alla prova che vi è un vero e proprio disegno persecutorio; quando invece lo censurano o la invalidano, si avrebbe a che fare con il ristabilimento della verità;
  7. si evita scrupolosamente ogni riferimento a fatti accertati o in via di accertamento, per concentrare la propria denuncia sui presunti intendimenti dell’inquirente o sugli strumenti usati;
  8. l’accusa alla magistratura di avere sconfinato dal proprio ruolo costituzionale proviene sovente da soggetti con responsabilità istituzionali, che in tal modo sconfinano in un ambito che la Costituzione vuole sottratto a qualsiasi interferenza (articoli 101 e 104);
  9. rigorosamente prima di sapere quale sia stata la reale dinamica giudiziaria, si chiedono iniziative disciplinari contro il magistrato che ha promosso o avallato l’inchiesta;
  10. vera o presunta che sia la patologia denunciata, dipenda da un abuso giudiziario, da un difetto della norma o da carenze strutturali, si invoca un’immediata riforma legislativa.”

Sottolineo il punto 5: come Giostra spiega meglio più avanti, la legge italiana autorizza la pubblicazione delle intercettazioni una volta che la difesa ne conosca il contenuto. Né i magistrati che le divulgano, né i quotidiani che le pubblicano commettono illeciti. Il Codice di procedura penale è chiaro:

art. 328: “Gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l’imputato non ne possa avere conoscenza”.

art. 114: “E’ sempre consentita la pubblicazione del contenuto di atti non coperti dal segreto”.

Aggiornamento (8 agosto): Sul Corriere di oggi, Gian Antonio Stella fa una felice rassegna storica dei sepolcri imbiancati delle intercettazioni. Larticolo è online. Grazie a Marina per la segnalazione e le antenne sempre dritte.

6 commenti:

Anastasja Van Dolmen ha detto...

Il genere umano, così com'è, non può sussistere, a meno che non ci sia un'infinità di uomini utili che non possiedano niente del tuto: perché, certamente, un uomo che se la passa bene non lascerà la propria terra per venire ad arare la vostra; e, se avete bisogno di un paio di scarpe, non sarà certo un ministro a farvele. L'eguaglianza è dunque ad un tempo la cosa più naturale e la più chimerica...

Voltaire, Dizionario filosofico (voce: Eguaglianza)

Ha ragione Giostra ed hai ragione tu; quello che più disturba, poi, è che ai lamenti dei soliti corifei (che tirano il carro al potente di turno), si aggiungano sovente anche le voci di coloro che (come credono e sperano alcuni) dovrebbero sostituirli.
Questo lascia ben poche speranze per il futuro del nostro Paese. Anche perché, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, ormai quasi completamente asserviti, si può far credere al 'volgo' quel che si vuole, come la 'querelle' di cui sopra dimostra.

Anonimo ha detto...

Marina, avevo in mente di segnalare come la nostra fantastica opposizione, così attenta ai trapianti di capelli, abbia approvato (da Bertinotti a Mastella) l'idea di una legge punitiva contro i magistrati, ma poi ho lasciato perdere per non deprimermi troppo. Grazie per averlo segnalato tu.

Anastasja Van Dolmen ha detto...

Allora, se non lo hai già letto, ti segnalo anche --->questo.

Anonimo ha detto...

No, non lo avevo letto! Mi sembra eccellente e merita spazio.

Anonimo ha detto...

Ragazzi miei, siete imperdibili.

Anonimo ha detto...

Facciamo i tappabuchi delle cose minime che dovrebbero dire in TV e sui giornali...