Nel 1967 l’autrice ebrea Tina Levitan scrisse a Richard Feynman chiedendogli una nota biografica che la aiutasse a scrivere il capitolo dedicato a lui in The Laureates: Jewish Winners of the Nobel Prize. Chi ha letto Sta scherzando, Mister Feynman! o Il piacere di scoprire sa che Feynman, oltre che un grande fisico, fu un grande difensore dell’idea che le cose sono come sono invece che come ci piacerebbe fossero (è per questo che la scienza è interessante). Ecco la risposta di Feynman.
A Tina Levitan, 7 febbraio 1967
Nella tua lettera esprimi la teoria che la gente di origine ebrea riceve tratti ereditari preziosi dai genitori. E’ certissimo che si ereditano molte cose ma, in un’epoca di conoscenza modesta di simili questioni, è male, e pericoloso, sostenere che c’è una vera razza ebrea o caratteri ereditari ebrei specifici…
A circa tredici anni ho smesso di andare a dottrina appena prima della conferma (la cresima ebraica, ndt) a causa di differenze di opinioni religiose, ma soprattutto perché all’improvviso ho visto che il quadro della storia ebraica che ci stavano insegnando, di un popolo meraviglioso e ingegnoso circondato da stranieri stupidi e cattivi, era lontana dalla verità. L’errore dell’antisemitismo non è che gli ebrei, in fondo, non sono così male; ma che la malvagità, la stupidità e la rozzezza non sono un monopolio del popolo ebraico ma una caratteristica universale dell’umanità in genere. La maggior parte dei non ebrei in America oggi lo ha capito. L’errore del prosemitismo non è che gli ebrei, o le persone di discendenza ebraica, non siano in gamba; piuttosto, l’errore è che l’intelligenza, la buona volontà e la gentilezza non sono, grazie a Dio, un monopolio degli ebrei ma una caratteristica dell’umanità in genere.
Perciò, vedi che a 13 anni non solo mi sono convertito a opinioni religiose diverse ma ho anche smesso di credere che gli ebrei siano in qualsiasi modo “il popolo eletto” (traduzione dall’originale).
Fonte: un articolo del Guardian che annuncia la pubblicazione di Don’t You Have the Time to Think?, l’epistolario di Feynman (che non vedo l’ora di avere sul comodino).
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