26 aprile 2005

Arte e decostruzione

A parte qualche sprovveduto che crede “si ispirasse” ai fumetti, tutti sanno che Roy Lichtenstein ha copiato tavole prese da giornaletti americani. Il che va benissimo, perché estrarre un artefatto dal suo contesto è una tecnica decostruttiva che può svelare significati nuovi.

Ma c’è un problema: la decostruzione è sempre una nuova costruzione. Perciò la si può decostruire a sua volta, per esempio estraendo un quadro di Roy Lichtenstein dal suo contesto di opera d’arte riconosciuta e mettendolo vicino all’umile originale.

Facciamo una prova. Questa è la copia di Roy Lichtenstein.

Questo è l’originale del fumettista Tony Abruzzo (fonte: Deconstructing Lichtenstein, che propone moltissime altre decostruzioni).

Non so quali siano i significati nuovi che si affollano nella vostra mente ma, per controllare che la decostruzione sia avvenuta, chiedetevi se ora sareste disposti a pagare quei quattro-cinque milioni di dollari necessari per acquistare un quadro di Roy Lichtenstein.

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