Gli psicologi Gal Zauberman e John Lynch hanno scoperto perché prendiamo impegni che faticheremo a rispettare:
“Molti di noi hanno accettato inviti con settimane o mesi di anticipo a valutare un articolo su un tema esterno al nostro campo, o di entrare in qualche comitato dipartimentale o universitario, o di recarci in qualche università per una relazione, solo per rimpiangere la decisione quando arrivava il momento di dedicare il tempo richiesto. Visti in anticipo, i benefici sembravano superare chiaramente i costi. Ma, quando il momento arrivava, i costi sembravano assai più pesanti di quanto avessimo previsto. Spesso al ‘Sì’ seguiva un ‘Dannazione!’ finale. Se gli stessi inviti avessero richiesto un’azione immediata, avremmo detto ‘No, sono troppo impegnato’” (link all’articolo, in PDF).
Secondo Zuberman e Lynch, il motivo è che sopravvalutiamo in modo sistematico quanto tempo avremo in futuro. I due hanno sottoposto un questionario a un campione di persone, trovando che erano convinte che, in media, fra un mese avrebbero avuto più tempo di quanto ne avevano oggi.
Questa scoperta ha ricadute pratiche, fra cui:
- per quanto noioso, tenere un’agenda accurata degli impegni conviene;
- dovendo chiedere un favore a qualcuno, è meglio farlo con un certo anticipo; per esempio, anche se siamo a febbraio, può essere un buon momento per chiedere al vicino se quest’estate vi tiene il cane.
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